Il giro dell’isola via mare è senza dubbio un’esperienza da consigliare a chi viene in vacanza a Ischia. Un’opportunità per ammirare le baie, le insenature, le sculture naturali e per approfondire la conoscenza del paesaggio costiero dell'isola, più basso e meno frastagliato lungo il versante settentrionale, alto e solcato da profondi canyon quello meridionale. La partenza è dal porto di Ischia, l’antico lago vulcanico "aperto" da Federico II di Borbone nel 1854. Senza questa fondamentale infrastruttura Ischia sarebbe rimasta "isola" anche commercialmente e turisticamente acuendo - anziché diminuire, come poi è avvenuto -, il gap con le vicine Capri e Sorrento.
Da Ischia si prosegue per il porto di Casamicciola passando davanti la piccola e suggestiva spiaggia degli Inglesi e il Parco Termale Castiglione, il terzo per capienza, servizi e numero di piscine dopo il Negombo e i Giardini Poseidon. Dei sei comuni in cui è amministrativamente divisa l’isola d’Ischia, Casamicciola è quello con la più antica vocazione turistica. Per dire, il terribile sisma che nel 1883 rase al suolo la cittadina termale venne ribattezzato dalla stampa dell’epoca come il "terremoto dei ricchi", proprio per la numerosa presenza di facoltosi ospiti stranieri e italiani, tra i quali l’allora diciassettenne Benedetto Croce che in quella tragedia perse l’intera famiglia.
Da Casamicciola ci si sposta nella vicina Lacco Ameno da cui invece è cominciato il rilancio turistico dopo le difficoltà delle due guerre mondiali. Grazie al mecenatismo "interessato" del Cav. Angelo Rizzoli, Lacco Ameno e l’isola d’Ischia conobbero negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso una stagione di sviluppo senza eguali, con una crescita in linea col resto d’Italia che in quegli anni conosceva gli effetti positivi del miracolo economico. Le tracce di quella stagione sono ancora evidenti e "attive" nel tessuto sociale ed economico del paese: l’Hotel Regina Isabella e il Museo di Villa Arbusto, dove è custodita la Coppa di Nestore, sono gli investimenti più importanti che l’editore e produttore cinematografico milanese realizzò in zona, senza naturalmente dimenticare l’Ospedale intitolato alla moglie Anna.
Da Lacco Ameno, dopo aver costeggiato la collina di Montevico, la baia di San Montano e il promontorio di Zaro si scorgono le spiagge di San Francesco di Paola e della Chiaia. Quest’ultima, appena prima dell’ingresso nel piccolo e caratteristico porto di Forio. Forio è il comune più esteso dell’isola d’Ischia e quello più ricco di bellezze paesaggistiche e ambientali: la Colombaia e i Giardini La Mortella, immersi nella rigogliosa natura del bosco di Zaro; il centro storico, dominato dalla cupola della Chiesa di San Gaetano e dai "merli" del Torrione; la Chiesa del Soccorso, che ospita un crocifisso ligneo del XIV secolo recentemente restaurato.
Più avanti, dopo aver ripreso la navigazione, gli Scogli degli Innamorati, le spiagge di Cava dell’Isola e Citara con lo sfondo dei "mitici" Giardini Poseidon, tra i parchi termali più belli d’Europa. Il tempo di superare Punta Imperatore, la collina che protegge la Baia di Citara, e compare maestosa la Pietra della Nave, chiamata così perché secondo una leggenda era la galea che Alcinoo, re dei Feaci, aveva messo a disposizione di Ulisse per accompagnarlo nel suo viaggio di ritorno verso Itaca. Subito dopo, una dietro l’altra, le tre insenature della Scannella, la Pelara e Sorgeto, quest’ultima assai famosa per le sue piscine naturali di acqua sulfurea che mescolandosi con l’acqua di mare crea le condizioni ottimali per la balneoterapia. Il risultato è che a Sorgeto è possibile fare il bagno tutto l’anno, con la sola precauzione di un accappatoio durante l'inverno.
Sant’Angelo è a pochi minuti di navigazione. Prima di attraccare in questo antico villaggio di pescatori bisogna circumnavigare la Torre, il piccolo isolotto tufaceo che sembra quasi posto a protezione della piazzetta del borgo, dove è piacevole fermarsi a prendere un caffè o anche passeggiare curiosando tra le sue boutiques, molte delle quali espongono le firme più importanti del prêt-à-porter italiano e internazionale. Generalmente a Sant’Angelo, che geograficamente è il punto più a sud di Ischia, si effettua una sosta di un’ora per poi ripartire alla scoperta del versante sud-orientale dell’isola, per la maggior parte ricompreso nel comune di Barano.
Subito dopo Sant’Angelo c’è la spiaggia dei Maronti, la più grande dell’isola con i suoi (quasi) tre chilometri di estensione. Superato il litorale si incontrano la Sgarrupata e Punta San Pancrazio, altre due insenature letteralmente prese d’assalto dai diportisti nel periodo estivo. Entrambe raggiungibili solo da mare, sono due straordinarie testimonianze dei prodigi della natura vulcanica dell’isola più grande del Golfo di Napoli. Per non dire della Grotta del Mago appena dopo San Pancrazio. Un’insenatura che negli anni '30 del secolo scorso fu al centro di una querelle tra due gruppi di studiosi divisi sull’origine dell’anfratto. Secondo alcuni un antico tempio pagano poi raggiunto dal mare; secondo altri, tra cui il celebre archeologo Giorgio Buchner, nient’altro che una scultura naturale dovuta all’inesorabile azione erosiva del mare.
Ischia è vicinissima, e ce se ne accorge non appena compare sullo sfondo il Castello Aragonese. Prima però ci sono Cartaromana, con i famosi scogli di Sant’Anna, e la Torre Guevara dove alcuni ritengono abbia soggiornato il grande Michelangelo Buonarroti. Man mano che ci si avvicina alla fortezza di Alfonso d’Aragona prende forma il borgo di Ischia Ponte, insieme a Sant’Angelo, uno dei gioielli più preziosi dell’architettura mediterranea, quel particolare modo di costruire che sopperisce alla mancanza di un disegno urbanistico preordinato col rispetto implicito di canoni estetici e architettonici ben precisi, dal colore, agli archi, ai portali d’ingresso, all’aggregazione degli ambienti attorno uno spazio comune. Dal "borgo di Celsa", per secoli cuore della vita economica e sociale dell’isola, si costeggia la Mandra e la famosa spiaggia dei Pescatori, emblema dello "spirito popolare" di Ischia, vale a dire la felice convivenza estiva tra due "tipi" caratteriali apparentemente irriducibili: il pescatore ischitano, abituato alla fatica "silenziosa" delle reti da rammendare e l’invadenza "scugnizza" dei tanti napoletani che d'estate prendono possesso della spiaggia e delle case tutt’attorno il litorale.
Il porto di Ischia è a pochi minuti. La cupola maiolicata della Chiesa di San Pietro avvisa che alle spalle della costa c’è il centralissimo Corso Vittoria Colonna, vero e proprio centro commerciale naturale seguito da via Roma e la Riva Destra, le altre mete della movida e del by night made in Ischia. Dopo tre ore, compresa una sosta di sessanta minuti a Sant’Angelo, la gita termina per ognuno dove era cominciata. Tre ore che passano via in fretta in compagnia di un equipaggio sempre disponibile e gioviale, nel rispetto della migliore tradizione dell’accoglienza ischitana.
Magia dell'isola d'Ischia!
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