Lo scrittore francese Marcel Proust sosteneva che "il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi." Non c’è aforisma migliore per chiarire il senso delle iniziative che la ProLoco di Panza, da anni, porta avanti sul territorio: far conoscere il volto autentico di Ischia, molto di più che una "semplice" località balneare.
I ringraziamenti vanno estesi anche alle altre associazioni che, insieme alla ProLoco, collaborano per la riuscita di manifestazioni come "Andar per sentieri", evento del maggio ischitano che "rischia" seriamente di bissare i successi di "Andar per cantine", l’appuntamento fisso della seconda metà di settembre che anno dopo anno riscuote sempre maggiore successo di pubblico. Un rischio "calcolato", considerato l’enorme patrimonio paesaggistico e ambientale dell’isola più grande del Golfo di Napoli. Patrimonio che ha pochi eguali nel Mediterraneo, e non solo.
Per rendersene conto, è sufficiente effettuare l’escursione da Serrara Fontana a Lacco Ameno, per la precisione dai Frassitelli a Crateca, via Falanga. Ad accompagnare gli escursionisti in una bella domenica primaverile le guide del "Club Alpino Italiano isola d’Ischia" e dell’"Associazione Nemo per la diffusione della cultura del mare", quasi a richiamare, con la loro presenza, la vera "cifra" dell’isola, il connubio tra mare e monti che ne spiega l’origine e la storia geologica.
Ischia, infatti, è la parte emersa di una caldera vulcanica sottomarina ancora attiva, e quindi il Monte Epomeo non è un edificio vulcanico in senso classico (come il Vesuvio e l’Etna) ma l’esito di un processo millenario di innalzamento di materiale piroclastico tufaceo, prima sprofondato sotto il livello del mare e poi progressivamente riemerso man mano che la camera magmatica andava nuovamente riempendosi.
Da qui, secondo alcuni, il colore verde del tufo locale, presente in grandi quantità sia nella selva di acacie dei Frassitelli che nel bosco di castagni della Falanga. E proprio all’inizio della selva dei Frassitelli c’è un arco in pietra di tufo verde da cui si dipana un sentiero in salita che conduce alla Pietra dell’Acqua, un mega blocco tufaceo che i contadini di Serrara Fontana svuotarono all’interno per farne una cisterna di raccolta dell’acqua piovana.
Per secoli, i pendii dei Frassitelli e della Falanga sono stati intensamente coltivati a vite e a grano, il mitico grano "carusella" che poi veniva rivenduto alle ricamatrici di Lacco Ameno che ne facevano ceste, borse e cappelli di paglia. Le "parracine" - i muri a secco a sostegno dei terrazzamenti -, sono un’altra prova dell’intensa attività agricola svolta fin oltre i 500 metri sul livello del mare, come pure le "fosse della neve", rudimentali ma assai efficaci strumenti di refrigerazione per la raccolta e la conservazione del ghiaccio.
Un passato che non c’è più e che però sta prepotentemente tornando, spinto da una nuova consapevolezza che vede nel "ritorno alla terra" non solo un’esigenza di sostentamento, ma anche un’occasione per intercettare i sempre più numerosi amanti del cosidetto "turismo rurale" ed enogastronomico.
La Tenuta Crateca, in località Fango, è la prova lampante di quel che si va dicendo. Prima di arrivarci, però, è d’obbligo una sosta alla sorgente fumarolica del Pizzone che regala una meravigliosa vista del litorale di Forio. Pari, per bellezza, al panorama che si gode dalla Bocca di Tifeo, la fumarola di Rione Bocca al termine della piana di Montecorvo nella frazione di Panza.
L’ultimo tratto di sentiero che conduce alla vigna di Crateca è quello più impegnativo di tutta l’escursione, anche se il pensiero dell’"appuntamento", di lì a poco, con le pietanze preparate per l’occasione dagli "Amici del Maio" (centro abitato della parte alta di Casamicciola) ripaga abbondantemente del pò di fatica in più necessaria. Per non dire del paesaggio stupendo della vigna che dalla primavera all’autunno sarà un crescendo di odori, colori e sapori a disposizione di tutti gli amanti della natura e del vino della più bella delle isole flegree.
Non resta che venire. Ischia Vi aspetta!!!
Scheda tecnica |
Frassitelli-Crateca |
Durata |
ca. 4 h |
Difficoltà |
E/EE |
Dislivello salita e discesa |
100 m/500 m |
Quota massima |
600 m |
Sviluppo del percorso |
7 Km |
Partenza e arrivo |
Serrara, Frassitelli, Falanga, Pizzone, Crateca. |
Equipaggiamento |
scarpe ed abbigliamento da trekking, acqua. |
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