Metti un weekend di dicembre: giornata tersa, clima piacevole sole e mare blu, come del resto capita spesso durante l'inverno ischitano. In giorni così, sull'isola, non c'è niente di meglio che un'escursione alla scoperta della sua straripante natura. Magari percorrendo strade in parte già battute, approfondendo paesaggi, sentieri, che fino a quel momento si è percorso solo di sfuggita.
Stavolta siamo partiti dalla Chiesa della Madonna di Montevergine sulla collina dello Schiappone, e abbiamo proseguito per un ripido sentiero sterrato fino a Piano Liguori, un antico villaggio contadino a quasi 300 metri sul livello del mare. Durante il tragitto si incontra lo splendido belvedere della Scarrupata e, soprattutto, Punta San Pancrazio, estremità del versante sud-orientale dell'isola d'Ischia.
Un'escursione faticosa dall'inizio alla fine, certamente non adatta a tutti, e però profondamente appagante per la vista e lo spirito. Specie il canyon che porta alla fine di Punta San Pancrazio. Una passeggiata lunga tra rovi e rocce vulcaniche con improvvisi scorci panoramici che fanno capolino tra un arbusto e un altro. L'ultima parte, invece, è interamente coltivata con vigne e ulivi, per la precisione 15.000 metri di oliveto distribuito su terrazze che declinano fino a mare.
Il paesaggio tutt'attorno è praticamente ancora incontaminato. Le uniche tracce attestanti la presenza dell'uomo restano i cellai, qualche grotta e un'antica casa rurale che ospita una piccola cappella dedicata a San Pancrazio, il protettore dei Giovani dell'Azione Cattolica. Man mano che si scende, il blu del mare diventa sempre più intenso, aggiungendo altro stupore e meraviglia alla maestosità del paesaggio circostante.
Qui, in questo scenario d'incanto, vive e lavora la famiglia Trani proprietaria dell'oliveto e del ristorante che domina il villaggio di Piano Liguori (aperto da primavera a ottobre). La strada che conduce a Campagnano, termine dell'escursione, corre proprio dietro questo bellissimo e accogliente locale sospeso tra cielo e mare. Intanto, il paesaggio attorno non muta. Vigneti a strapiombo e tanti piccoli orti domestici accompagnano l'escursionista fino giù a valle.
In alternativa, un ripido sentiero in discesa, meno panoramico e tuttavia più breve, consente di raggiungere in minor tempo il borgo di Campagnano. La strada si trova di fronte una croce in ferro battuto, una delle tante disseminate per l'isola, messa lì anni addietro dai Padri Passionisti di stanza nell'antico convento (oggi adibito a ostello) su via Salvatore Girardi, lungomare di Casamicciola Terme.
Insomma, Ischia è molto più di una "semplice" località balneare. Ricordatevene, perciò, quando venite in vacanza. In borsa, a fianco il costume non dimenticate di mettere abbigliamento tecnico e scarpe da trekking per andare alla scoperta degli itinerari geo-ambientali dell'isola più grande e bella del Golfo di Napoli.
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