Siete appassionati di escursionismo alla ricerca di qualche nuovo percorso naturalistico da esplorare? Magari state pensando di visitare il magnifico sito dei Camini delle Fate in Cappadocia (Turchia) o la riserva naturale dei Ciciu del Villar, in provincia di Cuneo? Sappiate allora che a Ischia c’è un itinerario di pari bellezza, risparmiato, tra l’altro, dalla pressione edilizia che negli ultimi 40 anni ha modificato il paesaggio. Infatti la località, strano a dirsi, è sconosciuta anche a molti ischitani, o meglio molti residenti la conoscono solo di fama, con il topos comune di Pizzi Bianchi.
Il percorso parte dalla contrada di Noia (Serrara Fontana) e arriva fin sulla spiaggia dei Maronti, passando per un altro geosito di notevole importanza e bellezza che è il bacino idrotermale di Cavascura. Nonostante l’espansione urbanistica circostante, Noia è un abitato che ha conservato la tipica struttura dell’agglomerato rurale come nella migliore tradizione dell’architettura mediterranea di Ischia: case addossate le una alle altre e separate soltanto da strette stradine, o da gradinate in presenza di dislivelli.
Arrivati in questa località si percorre una mulattiera ai cui lati ci sono vaste superfici terrazzate coltivate a vite, per poi iniziare a scendere verso il litorale dei Maronti. La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea: ginestre, lentisco, ferula, finocchietto marino, acacie, salvo poi imbattersi all’improvviso in uno scenario completamente diverso, spoglio, lunare, con qualche agave qua e là a far da contorno. I pizzi bianchi, appunto.
Se non sapessimo già in precedenza di essere al cospetto di uno dei più meravigliosi esempi di argillificazione di piroclastiti, facilmente si potrebbe pensare di essere di fronte a imponenti megaliti, come i tanti menhir del Salento, per non dire del famosissimo sito neolitico di Stonehenge.
Invece le rocce di forma affosulata e conica dei Pizzi Bianchi sono l’esito dell’incessante azione erosiva del vento e delle acque meteoriche che impattano su millenari depositi piroclastici, per lo più rocce trachitiche, modellandone in continuazione la forma. Gli ambienti sono multipli e su più livelli, con grotte e anfratti naturali che a limite sono anche visitabili, a patto di essere accompagnati da guide esperte e, naturalmente, di avere tutta l’attrezzatura necessaria per un’escursione di questo tipo. Anche però la vista dall’alto, panoramica, è da perdere il fiato. In questo caso, l’unica precauzione è quella di indossare comode scarpe da trekking, così da percorrere nel modo più agevole possibile il canyon che conduce alla sorgente termale di Cavascura e di lì alla bellissima spiaggia dei Maronti.
Perché allora sobbarcarsi estenuanti viaggi alla ricerca di mete esotiche dal fascino selvaggio e incontaminato, quando abbiamo identiche chances ad appena un’ora da Napoli?
Pensateci, i Pizzi Bianchi vi aspettano e una giornata invernale, soleggiata e secca come se ne vedono tante nell’inverno ischitano, è decisamente la più indicata.
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