Conoscere il passato per comprendere il presente e orientare il futuro. La lezione di Tucidide è ancora attualissima, specie per un'isola dalla storia millenaria come Ischia che è stata la prima colonia della Magna Grecia. La Coppa di Nestore è il reperto archeologico più importante a suffragio di una storia tanto nobile, e perciò una visita al Museo archeologico di Pithecusae è senza dubbio una delle prime cose da fare per chi viene in vacanza a Ischia.
Non c'è però solo la storia antica. L'eco del fermento artistico e culturale del Rinascimento è arrivato fin sull'isola più grande del Golfo di Napoli. Prova ne sono gli affreschi recentemente restaurati nella Torre Guevara a Cartaromana. Intervento realizzato dalle ricercatrici dell'Università delle Belle Arti di Amburgo (Hochshule fuer Bildende Kuenst) guidate dal professor Thomas Danzl dell'Università di Dresda. Nel corso del restauro è emersa - inequivocabile - la somiglianza tra le decorazioni di questa torre, proprietà della potente famiglia Guevara, e alcuni disegni di Jan Vredemann de Vries, pittore fiammingo del XVI secolo. Circostanza che aggiunge un altro capitolo alla storia di Ischia, il cui racconto per larga parte si intreccia e sovrappone alle alterne vicende (e dinastie) del Regno di Napoli.
Poi, con l'Unità d'Italia, comincia un'altra "storia" in cui, tuttavia, Ischia balza agli onori della cronaca per una vicenda tragica: il terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883. Uno spartiacque per la comunità isolana che seppe rispondere con determinazione a un disastro di così vaste proporzioni. Una spinta ad ammodernarsi sia in ambito edilizio che per la necessità - prima non avvertita - di monitorare le vibrazioni del sottosuolo. Nacque così l'Osservatorio Geofisico di Casamicciola, la prima di una fitta rete di unità di osservazione che andò consolidandosi in Italia tra la fine del XIX secolo e gli inizi del '900.
Il terremoto di Casamicciola ci ha regalato anche storie come quella di Giovanni Maltese, l'artista che dopo la distruzione della casa paterna ottenne di abitare in enfiteusi i locali del Torrione, la più importante delle torri saracene di Forio. L'osservazione dei suoi ritratti e delle sue sculture ci restituisce l'importanza storico-culturale del "verismo", ideale che Maltese per tutta la vita mise al centro della sua personale e sofferta ricerca artistica.
Le opere di Maltese sono tuttora custodite nel Torrione di Forio, nel frattempo adibito a Museo Civico cittadino, ma l'importanza di quest'uomo riguarda anche la sua produzione poetica, specie quella in vernacolare. Le poesie di Maltese sono una delle più significative testimonianze dei dialetti dell'isola d'Ischia o, meglio ancora, della diversità tra le inflessioni dialettali del versante sud-occidentale (Forio e Serrara Fontana) dal resto dell'isola. Differenza ribadita da un preciso termine dialettale "Merecoppe" che rimanda a una diversa divisione dell'isola d'Ischia, tra la "parte di sopra" e i suoi versanti costieri.
Aspetti, dettagli, sfumature indispensabili per approfondire il "genius loci" di Ischia e per disegnare uno dei possibili itenerari storico-culturali da fare sull'isola.
Buona lettura!
Visita guidata al Museo di Villa Arbusto
Gli affreschi della Torre dei Guevara
Osservatorio Geofisico di Casamicciola
Le torri saracene di Forio
I dialetti dell'isola d'Ischia
Il '900 dell'isola d'Ischia
Ischia negli anni '30
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Vacanza termale in pieno centro e a pochi passi dal mare
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Vista tramonto mozzafiato, terme convenzionate
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