Estate 1977. Due giovani A.M. e M.A. decidono di aprire un pub-paninoteca nella bella cornice del borgo marinaro di Ischia Ponte. Dalla loro hanno fantasia e voglia di fare, due "ingredienti" - è proprio il caso di dire - indispensabili per fare impresa, in qualsiasi epoca e a qualsiasi latitudine.
Iniziano a "sfornare" ottimi panini, prestando molta attenzione alle materie prime impiegate, che poi son quelle che fanno la differenza. Come il pane "cafone" di Boccia, lo storico panificio che si trova a poche centinaia di metri dal Pub dei due giovani. Per inciso pure il Pub è ancora lì, anche se i due ragazzi dell’epoca, A. e M. son passati a far altro con egual successo.
Sono proprio le "mitiche" fette di pane di Boccia che fanno scattare la scintilla. Basta aggiungervi mayonese, fior di latte, pomodoro per l’insalata, prosciutto crudo e... il gioco è fatto! La lattuga pare sia stata inserita successivamente, anche se, come in tutte le questioni di principio, la discussione tra i fronti opposti, numerosi e inscalfibili nelle loro certezze, è quanto mai aperta!
Il passo successivo è allora come chiamare questa bontà. E qui sta il secondo colpo di genio, importante quanto, se non addirittura più del panino stesso. All’epoca fu un’intuizione, negli anni a seguire sono state scritti migliaia di saggi sull’importanza di "azzeccare" il nome del prodotto.
Nel nostro caso, il nome scelto per il panino è "Zingara". Bello, esotico, leggero, come del resto il nome del locale, "La Virgola."
L’estate 1977 per i due giovani è un successo. Le Zingare vanno alla grande, alla modica cifra di 900 lire!
Son passati trenta e passa anni e quel panino è diventato un marchio di fabbrica dell’isola d’Ischia, anche se, incredibilmente, nessuno dei due inventori all'epoca ebbe l’intuizione di brevettare questa leccornìa. Negli anni, come già detto, la versione del panino con l’aggiunta di lattuga ha preso il sopravvento, surclassando l'originale che, attualmente, viene servita solo dal succitato locale che gli ha dato i natali. Insomma, quella della Zingara è una storia semplice che dura nel tempo, al pari della "fama", altrettanto meritata, dell’isola dove la storia è ambientata.
Di seguito gli ingredienti e la preparazione della versione più diffusa:
2 fette di pane cafone intere, spesse 1,5/2 cm; | pomodoro per l'insalata; |
mayonese; | prosciutto crudo; |
lattuga; | fior di latte; |
Il procedimento per la zingara perfetta
Spalmare un velo di mayonese su entrambe le fette di pane poi aggiungere su una di esse, nell'ordine:
A questo punto chiudere le fette e poi piastrarle, badando a che il pane diventi croccante, giammai bruciato.
Una comune padella o piastra, alimentata a fiamma bassa, va più che bene, basta che sia abbastanza grande da potervi adagiare comodamente le Zingare. Questo affinchè risulti meno arduo girarle di tanto in tanto. È anche buona norma coprirle inizialmente con un coperchio, così da riscaldarne meglio l'interno.
Nel caso si disponga di una piastra elettrica, va benissimo anche quella, che anzi ne semplifica la cottura.
Una volta dorata da ambo i lati, basta disporla su un tagliere per dividere in due il panino, quindi avvolgere con un tovagliolo le due metà, per servirle rigorosamente calde!
Non resta che augurarvi buon appetito, buona Zingara e saluti dall'isola d'Ischia.
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