Andar per Cantine è innanzitutto un "itinerario storico-culturale". Certo, durante le visite guidate non mancano assaggi e degustazioni, ma il fine dell'evento è soprattutto far conoscere, illustrare, approfondire le radici contadine dell'isola d'Ischia.
Qualche anno fa siamo andati alla scoperta delle cantine di Serrara Fontana. Lì, nei borghi di Calimera e Noia le antiche tradizioni rurali sono più vive che mai. In quell'occasione demmo visibilità al racconto dell'"altra Ischia", quella parte di isola generalmente esclusa dai giri turistici.
Stavolta, invece, abbiamo scelto un percorso dove i due aspetti (tradizione e turismo) stanno insieme fin dall'inizio, soprattutto grazie al porto d'Ischia che negli anni immediatamente successivi alla sua realizzazione (1854) fornì un formidabile vantaggio competitivo agli abitanti del comune capofila.
Infatti la prima tappa del percorso "Uva Arilla" è stata il punto vendita della "Perrazzo Vini", azienda vinicola attiva fin dal 1880. Il locale si trova sulla Riva Destra, punto di riferimento della vita notturna isolana. La sua particolarità sta nel fatto che la porta sul retro conduce alla mitica cantina di "Don Alfonzo", vero e proprio museo del vino.
Un cunicolo nel cuore della collina di San Pietro dove, Alfonzo Perrazzo, ideatore dell'azienda, produceva i suoi vini sfruttando proprio la vicinanza col porto per il commercio all'ingrosso delle botti. Le imbarcazioni attraccavano di fronte la casa vinicola e non c'era da far altro che portare i "quartuli", i "barili" e i "carrati" all'esterno per caricarli nelle stive delle barche dirette alla volta di Veneto e Francia.
Nel tempo l'azienda ha attraversato diverse vicissitudini ma poi, grazie alla famiglia Savastano, a partire dagli anni '70 del secolo scorso ha trovato una sua fisionomia ben precisa. Negli anni '90 l'ulteriore salto di qualità con la creazione del brand "Ischia Sapori" che ha nell'amaro Rucolino il suo prodotto di maggior successo.
Ovviamente la produzione vinicola continua a gonfie vele: l'ultimo nato in casa Perrazzo è "Il Felice", un bianco da tavola realizzato con uve biancolella e falanghina, il cui nome si riferisce a "Punta Felice", sito di immersione subacquea nei pressi della stupenda baia di San Pancrazio.
Dopo "Perrazzo Vini" è stata la volta di "Ischia Salumi" a Buonopane. Anche qui un'azienda a conduzione familiare che ha fatto della produzione artigianale di salumi e insaccati il suo core business. "Pochi ma buoni" è il motto con riferimento ai salami, i prosciutti, la pancetta tesa, il guanciale, la coppa e gli altri prodotti che questa famiglia realizza da tre generazioni.
Un omaggio all'"Ischia salumiera" che dall'allevamento del maiale e del coniglio (da provare il salame di coniglio!) traeva il proprio sostentamento in abbinamento alla vigna e all'orto domestico.
Ultima tappa la "Cantina 'e Mastu Giacchin" a Nitrodi. Nitrodi è una località della frazione di Buonopane celebre per l'omonima fonte d'acqua dalle spiccate proprietà lenitive per le malattie della cute e le affezioni gastro-intestinali.
Da qualche anno attorno la sorgente è sorto un parco termale, nei pressi del quale si trova appunto quest'antica cantina di proprietà della famiglia Buono. Il capostipite Ernesto, tra l'altro storico caporale della 'ndrezzata, porta avanti con dedizione l'attività vinicola di famiglia producendo nei terreni del Ciglio e di Buonopane ottimi Biancolella (bianco) e Guarnaccia (rosso) generosamente offerti a tutti gli astanti.
L'itinerario si è concluso con una visita all'edicola votiva della "Madonna del Terzito" all'inizio di Via Nuova dei Conti (comune di Ischia). L'edicola venne realizzata nel 1857 in ricordo dei fratelli Sanfilippo, tre solfatori d'uva provenienti dall'isola di Salina.
Secondo quanto riportato da Giuseppe D'Ascia nella monografia "Storia dell'Isola d'Ischia" grazie al loro prodotto a base di zolfo, i tre "liparioti" risollevarono i vitigni dell'isola d'Ischia ridotti a "putrido acquitrino" a causa dell'oidio e della filossera.
Una storia di ingegno e ingratitudine (leggi qui) che prima ha trovato parziale riparazione con questa piccola cappella, e poi definitiva riappacificazione col gemellaggio tra le due comunità di Ischia e Leni (frazione dell'isola di Salina).
Poco più di tre ore per approfondire il "genius loci" dell'isola d'Ischia che, non ci stancheremo mai di ripetere, è molto più di una semplice località balneare. Appuntamento perciò all'anno prossimo con una nuova edizione di "Andar per Cantine" sull'isola d'Ischia. Noi ci saremo. E tu?
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