C’è chi sostiene che per comprendere il "genius loci" dell’isola d’Ischia sia sufficiente conoscere Panza, e in effetti per molti aspetti è così. Quando si elogia il vino, la vendemmia, la viticoltura dell'isola d'Ischia è di Panza che si sta parlando. Lo stesso quando si parla dei prodigi delle fumarole, delle baie rocciose, degli itinerari naturalistici, dei diversi dialetti e soprattutto della colonizzazione greca dell’isola più grande del Golfo di Napoli.
Ai dubbiosi, non resta che aggregarsi alla folla di turisti e residenti che ogni anno più numerosa, la seconda metà di settembre, partecipa ad "Andar per Cantine", la rassegna enogastronomica organizzata dalla ProLoco di Panza, alla scoperta delle antiche cantine dell’isola d’Ischia.
Naturalmente le cantine non sono solo a Panza. Le più importanti sì però. In via Mario D’Ambra c’è la storica cantina di Casa D’Ambra, l’azienda vinicola più antica dell’isola d’Ischia, con alcuni dei suoi vini stabilmente inseriti nei circuiti DOC e IGT. A Montecorvo c’è la Tenuta Calitto di Eleonore Sachs, erede della storica famiglia tedesca dell’acciaio; e in via Pietra Brox ci sono i Giardini Arimei della famiglia Muratori, viticoltori bresciani che proprio a Ischia hanno scelto di realizzare uno dei loro impianti più importanti ristrutturando un’antica tenuta con terrazzamenti e annessa cantina rigorosamente in tufo verde del Monte Epomeo.
Non solo agricoltura. Se avete voglia di un bagno caldo anche in inverno, anche di notte, ci sono le polle sulfuree della Baia di Sorgeto, mentre se avete bisogno di "staccare la spina", pure quella del cellulare, c’è la meravigliosa insenatura della Scannella, addirittura inserita dal magazine Viaggi de La Repubblica tra i 16 luoghi del silenzio preferiti dai turisti. Un silenzio carico di meraviglia per un posto tanto bello e ricco di leggende come questa cala situata tra il Faro di Punta Imperatore e il Monte di Panza.
E appunto il Monte di Panza, insieme alla meno conosciuta Baia della Pelara, è tra i sentieri più belli dell’isola, ennesima dimostrazione delle enormi potenzialità del trekking a Ischia.
Agricoltura, natura, turismo e storia. La storia degli scavi di Punta Chiarito, la collina proprio sopra la Baia di Sorgeto dove, tra il 1993 e il 1995, sono stati trovati numerosi reperti di un insediamento greco, secondo alcuni studiosi addirittura antecedente ai resti trovati da Giorgio Buchner nella necropoli di San Montano, a Lacco Ameno.
E poi ancora la storia della lingua napoletana. Già perché in un’isola di appena 46 chilometri quadrati sono state censite ben nove inflessioni dialettali. A volte anche significativamente diverse le une dalle altre, proprio come nel caso del dialetto di Panza che "esaspera" l’apertura di alcune vocali e dittonghi presenti nel foriano e nel dialetto vicino di Serrara Fontana.
Insomma, Panza c’è. Anche turisticamente. Le pensioni, i B&B, gli hotel del Cuotto, del Cimmento Rosso, della Scannella, raccontano l’enorme sviluppo turistico di una vasta area fino agli anni ’50 prevalentemente agricola. La tradizione - abbiamo visto - continua però a giocare il suo ruolo, a essere parte importante del vissuto dei quasi 7.000 abitanti della frazione, cui va riconosciuto il merito di stare puntando proprio sulle peculiarità del territorio per una diversa politica del turismo, all’insegna della sostenibilità e dell’ecologia.
Evviva Panza, evviva Forio, evviva l’isola d’Ischia!
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